Il Sitting Volley è una variante della pallavolo tradizionale che viene giocata da atleti disabili.

Questo sport nasce in Olanda nel 1954 e si classifica come disciplina “OPEN”, vale a dire, aperta anche ai normodotati; pertanto èSitting-Volley possibile, talvolta, notare nella medesima partita soggetti disabili e soggetti normodotati.
L’attività del Sitting Volley si rivolge, in particolare, a tutti coloro i quali presentano delle menomazioni fisiche permanenti, responsabili della compromissione dei movimenti. Queste menomazioni includono: ridotta lunghezza dell’arto, amputazioni, malformazione dell’arto, lesioni muscolo-scheletriche, danni neurologici, ecc..
Il regolamento del gioco ha molto della pallavolo ufficiale; variano, naturalmente, le dimensioni del campo (10m x 6m diviso in due metà, 5m x 6m, da una rete alta 1,05 m per le donne e 1,15 per gli uomini. La linea d’attacco dista 2 m dalla rete), e la posizione del corpo nel momento del contatto con la palla: gli atleti del Sitting Volley giocano da seduti, pertanto è obbligatorio avere i glutei a contatto con il pavimento.
Il gioco prevede il confronto tra due squadre, entrambe formate da 6 giocatori (e 6 riserve); lo scopo del Sitting è il medesimo del Volley tradizionale: inviare la palla sopra la rete, affinché cada a terra nel campo opposto ed evitare, di conseguenza, che ciò avvenga sul proprio campo. La squadra ha a disposizione tre tocchi per rinviare la palla.
I fondamentali del gioco sono anche qui: il palleggio (non ci sono differenze con il palleggio della pallavolo, se non che occorre una maggiore spinta degli arti superiori), il bagher (a differenza del bagher nella pallavolo, dove l’atleta ha a disposizione un ampio spazio sotto le braccia per l’esecuzione del gesto, nel Sitting le distanze si riducono sensibilmente, quindi va allenato il timing giusto per arrivare con il piano di rimbalzo ben posizionato, dopo una traslocazione, sotto la palla), l’attacco (anche nel Sitting la schiacciata è il gesto tecnico più significativo; molti atleti, per mantenere la stabilità del colpo sulla palla, poggiano a terra l’arto non dominante), il muro (viene utilizzato sia per bloccare un attacco , sia per intercettare il servizio avversario. Come nella pallavolo, mani aperte e vicine, braccia tese, occhi sulla palla e chiusura con le dita verso il basso al contatto del pallone) ed il servizio (come da regolamento il battitore deve tenere le natiche dietro la linea di fondo campo, gli arti inferiori posso entrare dentro il campo).
I termini che stabiliscono la vittoria sono anch’essi i medesimi per entrambi gli sport.
In quanto “open sport” il Sitting Volley può rivelarsi un importante metodo per favorire l’aggregazione e annientare le distanze.

Palermo
27 Agosto 2016

Giusy Modica

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