Il Capodanno cinese

Il 28 gennaio scorso si è festeggiato il Capodanno cinese e da quel momento in poi si entrerà in una nuova fase: secondo l’astrologia cinese il 2017 è l’anno del Gallo e durerà fino al 15 febbraio 2018.

Lo zodiaco cinese assegna un animale a ogni anno; sono dodici e si ripetono: il topo, il bue, la tigre, il coniglio, il drago, il serpente, il cavallo, la capra, la scimmia, il gallo, il cane e il maiale. Come nel nostro Oroscopo, i nati sotto un certo segno subiscono l’influenza del loro animale protettore.

Gli anni del Topo: 2020, 2008, 1996, 1984, 1972, 1960, 1948

Gli anni del Bue: 2021, 2009, 1997, 1985, 1973, 1961, 1949

Gli anni del Tigre: 2022, 2010, 1998, 1986, 1974, 1962, 1950

Gli anni del Coniglio: 2023, 2011, 1999, 1987, 1975, 1963, 1951

Gli anni del Drago: 2024, 2012, 2000, 1988, 1976, 1964, 1952

Gli anni del Serpente: 2025 2013, 2001, 1989, 1977, 1965, 1953

Gli anni del Cavallo: 2026, 2014, 2002, 1990, 1978, 1966, 1954

Gli anni del Capra: 2027, 2015, 2003, 1991, 1979, 1967, 1955

Gli anni del Scimmia: 2028, 2016, 2004, 1992, 1980, 1968, 1956

Gli anni del Gallo: 2029, 2017, 2005, 1993, 1981, 1969, 1957

Gli anni del Cane: 2030, 2018, 2006, 1994, 1982, 1970, 1958

Gli anni del Maiale: 2031, 2019, 2007, 1995, 1983, 1971, 1959

In Cina si chiama “Chun Jie”; la traduzione letterale sarebbe “capodanno agricolo” perché da sempre è considerato un momento di rinnovata fertilità della terra, ma anche una svolta decisiva per gli affari: dovevano essere pagati tutti i debiti e si poteva sperare in una vita migliore e in un maggiore successo nell’anno nuovo.

E’ la festa più importante del calendario cinese e coincide con l’inizio della festa della primavera; per calcolare la data del Capodanno cinese ci si basa su un antico calendario lunisolare, che tiene conto sia della durata dell’anno del Sole che del mese lunare, e che per sincronizzarle alterna anni di 12 e di 13 mesi.

Secondo una leggenda in Cina, nei tempi antichi, viveva un mostro di nome Nian, che era solito uscire dalla sua tana solo una volta l’anno per mangiare gli uomini; per evitarlo era necessario spaventarlo e poiché il mostro era sensibile ai rumori forti e terrorizzato dal colore rosso, ogni dodici mesi il popolo organizzava balli e canti rumorosi con fuochi d’artificio, addobbi e abbigliamento rossi (rimasto colore benaugurante). L’anno nuovo comincia con il suono di una campana, e tutti scendono in strada per far scoppiare i petardi e assistere agli spettacoli pirotecnici che devono impaurire e scacciare gli spiriti maligni. Durante il capodanno centinaia di spettacoli pirotecnici, spettacolari e molto rumorosi, si succedono in Cina e nel mondo per propiziare il nuovo anno. Tipica del primo giorno di questa giornata è la sfilata allegorica detta Danza del Leone, una pratica in grado di scacciare i cattivi spiriti e favorire l’arrivo della fortuna nel nuovo anno, durante la quale l’enorme manichino con le sembianze da leone è portato in giro per le strade al ritmo chiassoso e battente di tamburi e cimbali. Il primo giorno del nuovo anno è anche dedicato all’accoglienza e al benvenuto delle divinità benigne del Cielo e della Terra.

Tradizione vuole che quel giorno non si pulisca la casa, per non lavare via la fortuna: per la stessa ragione, è vietato anche lavarsi i capelli; non si deve usare niente di affilato o tagliente, come coltelli o forbici, per non tagliare il filo della fortuna. Evitare anche di essere volgari o litigare con qualcuno, di usare parole come malattia o morte e bisogna fare attenzione a non inciampare o rompere qualcosa perché porta sfortuna

I festeggiamenti durano 15 giorni e si chiudono con la Festa delle Lanterne, quando le famiglie si riuniscono, cenano e pregano insieme. La Festa delle Lanterne corrisponde al quindicesimo giorno del primo mese lunare; il suo nome deriva dall’usanza di accendere un gran numero di lanterne durante le ore notturne. In Cina viene chiamata anche Yuanxiao, perché è usanza consumare delle palline di riso con ripieni di vario tipo che si chiamano, appunto, yuanxiao.

 

Valentina G.

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