I MAYA E LO SPORT: IL GIOCO DELLA PALLA

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Uno dei giochi più antichi al mondo è sicuramente il gioco della palla, che in varie epoche ha assunto forme diverse.
Il gioco della palla era noto fin dal tempo degli Olmechi ed era legato ad un antico mito tramandato dal Popul Vuh e al culto del Sole.
I Maya praticavano questo gioco ai piedi dell’acropoli, su un terreno da gioco detto sferisterio, campo di pietra con ai lati due pareti posizionate in obliquo, una di fronte all’altra, con degli anelli di pietra che fuoriuscivano da ognuna di esse; qui si venivano ad incontrare l’astrologia, il misticismo e il simbolismo, indice del ciclo degli eventi che avvenivano nel mondo e nella natura.
Il significato religioso del gioco era in genere legato al concetto di lotta tra gli opposti di ogni diverso mondo. Il gioco della palla era molto più che un semplice e puro divertimento: era un rituale dove venivano riportate a galla le tradizioni storico – mistiche dei Maya.
Le regole del gioco non si conoscono esattamente, ma si pensa ad un incrocio tra la pallavolo e la palla al bracciolo. Durante una partita si trovavano a fronteggiarsi due squadre di giocatori muniti di protezioni dal polso al gomito, sulle cosce fino al ginocchio. Lo scopo del gioco era quello di lanciare la palla dentro ad uno degli anelli, senza l’aiuto delle mani. Questa doveva correre sulle pareti oblique e non doveva mai toccare terra. La difficoltà era tale che quando la palla passava attraverso un anello la partita terminava.
Alle partite partecipavano come spettatori i sacerdoti ed i re, e prima, durante e dopo l’evento venivano cantate e suonate canzoni per accompagnare la messa in scena di un gioco che coinvolgeva direttamente e indirettamente tutta la popolazione.
La ritualità del gioco della palla prevedeva un risultato estremo. La squadra che vinceva diventava molto popolare, veniva trattata con ogni riguardo e considerazione e riceveva onori e doni dal sacerdote supremo e dal re. La squadra che perdeva, invece, veniva disonorata ed il leader addirittura ucciso. Questo avveniva sia in onore del senso del confronto bellico che imperniava il gioco sia come sacrificio agli dei. Quindi il gioco della palla, proprio per questa sua ritualità cruenta, diventava parte della ritualità religiosa con il sacrificio umano che ne chiudeva lo svolgimento e ne ampliava la simbologia.

Palermo
18 Giugno 2016

Giusy Modica
Consulente per la salute con lo sport presso l’Associazione Anas zonale Oreto.
Per informazioni e appuntamenti chiamare al numero 091-336558 dalle ore 9:00 alle ore 13:00.

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