Heracleion: splendori della città sommersa

Heracleion era una città dell’antico Egitto situata nel Delta del Nilo; le sue rovine si trovano, oggi, sommerse nella baia di Abukir (nei pressi di Alessandria) a 2,5 km dalla costa: una città avvolta nel mito, inghiottita dal Mar Mediterraneo e sepolta nella sabbia per più di 1.200 anni.

Heracleion per gli antichi greci, Thonis per gli antichi egizi, è stata scoperta a 30 metri sotto il livello del mare nel 2000.

Una città perduta tra leggenda e realtà che una volta si credeva fosse soltanto un mito; le origini sono leggendarie, si narra infatti che Elena e Paride di Troia si siano arenati lì prima che iniziasse la guerra di Troia; si racconta anche che Ercole stesso avesse visitato la città, dandole d’istinto il suo nome. Anche gli antichi storici Erodoto, Diodoro e Strabone avevano menzionato la leggendaria città.

Eppure, nonostante la sua presenza significativa nella storia greca, prima della sua scoperta non era stata trovata alcuna traccia della città che fu fondata intorno all’ottavo secolo aC, ben prima della fondazione di Alessandria nel 331 aC.

La sua scoperta la si deve all’archeologo Franck Goddio e l’IEASM (Istituto europeo per Archeologia Subacquea), che utilizzando sofisticate attrezzature tecniche sono stati in grado di individuare, mappare e scavare parti della città di Thonis-Heracleion, con ricerche geofisiche durate oltre 4 anni e 13 anni di scavi.

Sono riemersi dalle acque reperti ben conservati che raccontano di un vivace porto antico, centro nevralgico del commercio internazionale (Thonis-Heracleion sarebbe stato uno snodo obbligatorio per gli scambi di merci e beni tra il Mediterraneo e il Nilo), ma anche di un attivo centro religioso.

A testimoniare la grandezza economica della città, i ritrovamenti di reperti di straordinaria bellezza effettuati sul fondale: 64 relitti di antiche navi, oltre 700 ancoraggi, monete d’oro, pesi da Atene (oggetti mai trovati in un sito egiziano) e stele giganti con iscrizioni in egiziano e greco antico. Ma non solo centro commerciale perché nel sito archeologico sono stati fatti altri importanti ritrovamenti fra cui, resti di case, templi,strade, infrastrutture portuali, una statua di Isis di un metro e mezzo, la testa della statua di una sfinge, un colosso di granito rosso di sette metri e una stele in granito nero con inciso il nome di Heracleion. Sono stati trovati anche i resti di una muraglia lunga 50 metri che presentano delle travi in legno che hanno reso possibile e l’esame al carbonio.

Non è ben chiaro come Heracleion sia sprofondata in fondo al mare, ma il team di Goddio, ipotizza che la causa debba essere ricercata nelle caratteristiche argillose del suo suolo che, in caso di terremoto, possono aver potuto provocare distruzioni di tale portata.

 

Valentina G.

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