fibromialgia vede come possibili cause numerose alterazioni dei neurotrasmettitori a livello del sistema nervoso centrale

 

La fibromialgia, o sindrome fibromialgica, è una sindrome caratterizzata da dolore cronico diffuso, affaticamento intenso e disturbi del sonno, che spesso si associano ad ansia o depressione ed altri disturbi che possono comprendere anche deficit cognitivi.

Il decorso di questa patologia è spesso imprevedibile e il dolore cronico, la disabilità e la ridotta qualità di vita possono persistere e peggiorare nel tempo.

Agli inizi del 1900 questa veniva considerata una malattia infiammatoria dei muscoli, mentre a fine anni ‘40 venne esclusa la presenza di infiammazione e vennefribomologia considerata a base psicologica. Infatti, il moderno concetto di fibromialgia vede come possibili cause numerose alterazioni dei neurotrasmettitori a livello del sistema nervoso centrale.

Non sempre i trattamenti farmacologici hanno un buon successo per i pazienti affetti da sindrome fibromialgica, pertanto gli esperti consigliano d’intraprendere una costante attività fisica adattata.

Numerose ricerche confermano come l’attività aerobica, associata a esercizi di stretching, rappresenti un’ottima terapia coadiuvante, a patto che sia graduale. È opportuno, infatti, evitare che sopraggiunga la fatica, perché chi soffre di questa malattia caratterizzata da dolore muscolare cronico ha tempi di recupero più lenti.

La camminata o il tapis roulant, ad esempio, è sicuramente il modo più semplice e meno impegnativo per cominciare l’attività aerobica; ma anche il nuoto o la ginnastica in acqua possono rivelarsi efficaci, purché l’acqua sia tiepida (il freddo non giova a chi ha dolori muscolari).

Qualunque sia l’attività scelta, essa va eseguita con costanza, iniziando con 10 minuti di allenamento e aumentando progressivamente l’intensità.

Se l’esercizio non è moderato e commisurato al livello di allenamento della singola persona, il rischio di vedere un peggioramento di dolore e stanchezza aumenta, fino ad indurre il soggetto a sospendere l’attività fisica e a cadere nella trappola dell’immobilità.

L’apprendimento delle tecniche di esercizio fisico possono indurre nei pazienti un cambiamento positivo nell’affrontare la malattia, migliorando sia la percezione dei

Sintomi, sia la capacità di gestire la malattia e la terapia in collaborazione con il medico.

L’attività fisica graduale aiuta a ridurre il dolore alle masse muscolari in quanto stimola la produzione notturna dell’ormone della crescita (GH), che a sua volta induce la produzione di un’altra sostanza, il fattore di crescita insulino simile (IGF-L), che gioca un ruolo importante nella riparazione di tutti quei piccoli danni che si verificano quotidianamente a livello muscolare.

Ulteriori benefici si possono avere associando all’esercizio fisico massaggi di sfioramento, ovvero molto leggeri, ed esercizi di postura, con preziose indicazioni su come muoversi, su come sedersi e come evitare posizioni che mettono in contrazione la muscolatura.

 

 

Palermo
08 Gennaio 2016

 

Giusy Modica
Consulente per la salute con lo sport presso l’Associazione Anas zonale Oreto.
Per informazioni e appuntamenti chiamare al numero 091-336558 dalle ore 9:00 alle ore 13:00.

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