Comune di Palermo: pesanti gettoni di presenza per pochi minuti

Un’indagine, condotta dal M5S, porta alla luce un altro scandalo del Palermo-Palazzo-Pretorio-bjs2007-01comune di Palermo: pochi minuti di presenza ad un consigliere sarebbero bastati per ottenere pesanti gettoni di presenza.
I penta stellati affermano: “Benvenuti alle commissioni-bancomat del Comune di Palermo, che (assieme alle sedute del consiglio comunale) nel 2013 hanno elargito gettoni per 1.773.672 euro. Più che in tutta Italia, visto che il gettone previsto per gli stakanovisti della politica cittadina è infatti il più pesante dell’intera penisola: 27 euro più di Roma, 39 più di Milano, una volta e mezzo quello di Genova. I verbali di Palermo esaminati dal Movimento sono relativi al 2013 ma presto verranno passati in rassegna anche quelli del 2014”.
Non tutte le 7 commissioni permanenti hanno risposto alla richiesta di accesso agli atti fatta dai deputati regionali del M5S: la sesta, nonostante reiterate sollecitazioni, non ha ancora provveduto ad inviare i verbali; parziali quelli della quinta; la quarta, dopo la richiesta della carte è stata vittima di un “incredibile furto” che ha cancellato la memoria di vent’anni di attività; scritti a penna ed indecifrabili, quelli delle seconda.
I verbali analizzati dal M5S racconterebbero di “presenze lampo, anche di un solo minuto, prestando fede all’orario indicato nei resoconti timbrati e firmati in calce dal segretario, presidente e vice presidente. Il 10 ottobre del 2013, nel corso di una seduta lampo (appena 15 minuti) si è visto un componente arrivare appena un minuto prima del rompete le righe. Di un minuto più lunga la presenza in terza di un consigliere, la cui permanenza alla seduta del 16 dicembre è durata appena due minuti, dalle 10 alle 10,02. E ancora toccata e fuga (5 minuti) dei singoli consiglieri per 20 volte in prima e una in terza. Ventotto le presenze da dieci minuti, 55 quelle da 15. In alcuni casi le sedute lampo hanno riguardato l’intera commissione con sedute di 10, 15, 20 e 30 minuti”. Tra i casi più curiosi riportati quello di un consigliere che arriva, assume la presidenza e chiude contestualmente (nello stesso minuto) la seduta (16 aprile, settima commissione).
Speriamo che gli scandali che il M5S ha fatto venire fuori un po’ in tutta la Sicilia servano da deterrente per il futuro e che si finisca per considerare le casse comunali come una sorta di bancomat.
Valentina G.

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