Chi dice che le strette di mano sono tutte uguali?

Stringere la mano é probabilmente il modo più conosciuto al mondo per fare la conoscenza di qualcuno.
La stretta di mano nasce dagli uomini delle caverne i quali, quando si incontravano, posavano per terra le armi e alzavano i palmi delle mani in alto. In questo modo dimostravano le loro intenzioni amichevoli nei confronti dell’interlocutore.
Nel 300 a.C., gli egiziani usavano stringere la mano destra, che significava la parola “dare”. E’ stato un simbolo di consegnare del potere da un dio a un leader umano quando nel corso di una cerimonia annuale, un re avrebbe avuto una stretta di mano con la statua del il signore dei signori, dove questo gli trasferì la sua autorità, la protezione e la forza.
I primi insegnamenti islamici del VI secolo, citano la stretta di mano come un modo per determinare il bene o il male; il Corano associa la mano sinistra con il male, e coloro che rifiutano i suoi insegnamenti erano amici della mano sinistra. Quando gli uomini s’incontrano, si stringono la mano destra in segno di uguaglianza e rispetto.
Nel cristianesimo,le raffigurazioni del diavolo lo legano alla mano sinistra che spesso lo mostra mancino; in tutta la Bibbia la mano destra è indicata come la mano destra del Signore. Nel 1511, Michelangelo dipinse nella Cappella Sistina, la creazione di Adamo che riceve la vita dalla mano destra di Dio.
Durante il XIV secolo, i cavalieri e e soldati europei tendevano le loro mani per indicare che erano disarmati. I cavalieri sollevavano le loro visiere del casco con la mano destra, che poi divenne il saluto.
All’apparenza questo comportamento risulta un gesto amichevole, ma per interpretarlo correttamente é importante distinguere i diversi significati che la stretta di mano assume in contesti diversi.
I momenti e le circostanze per cui compiamo quest’azione sono molteplici: la usiamo come rituale per rompere il ghiaccio con un estraneo, come forma di saluto all’inizio o alla fine di un incontro, per congratularci con qualcuno o per cercare una rappacificazione.
Il suo impiego più comune è comunque come atto formale per facilitare l’approccio con un altro individuo: lo scopo è di mostrare apertura nei confronti dell’altro.
E’ proprio dall’intento di far capire che le nostre intenzioni sono innocue che, presumibilmente, ha preso origine questo gesto.
Ma non solo: l’uomo avrebbe “ideato” l’atto di offrire la mano anche perché, tendendo il braccio, avrebbe tenuto a “ragionevole” distanza il conoscente; così, tendere la mano potrebbe essere inteso anche come un segnale dal significato di “non invadere oltre il proprio spazio”.
Dare la mano è un comportamento che salta all’occhio solo se è eseguito in modo insolito: in questo gesto intervengono moltissime altre variazioni, anche minime, che possono dirci molto sul nostro interlocutore.
Ad esempio, la persona che offre la mano molle o solo la punta della dita non gradisce il contatto con gli altri e si tratta di un individuo quasi sempre falso e opportunista.
Quando qualcuno stringe la mano di qualcun altro con il palmo verso il basso (verso terra) allora questa persona tenderà ad instaurare un rapporto in una situazione di superiorità rispetto all’altro individuo; è lo stesso principio con cui funzionava il segno di saluto fascista: palmo rivolto verso il basso in segno di supremazia.
Quando qualcuno stringe la mano a qualcun altro con il palmo verso l’alto (verso il cielo) allora questa persona tenderà ad instaurare un rapporto in cui viene a trovarsi in una situazione di inferiorità rispetto all’altra persona. E’ la stretta di mano di chi è insicuro o timido; in questo caso la persona in questione avrà bisogno di qualcuno che lo sostenga e gli dia sicurezza.
La stretta di mano a braccio teso consiste nel porgere la propria mano tendendo al massimo il braccio e stringendo forte, in modo da non potersi avvicinare ulteriormente. E’ tipico di una persona aggressiva che ricerca un ampio spazio personale.
La stretta di mano con tiro indica la volontà di avere una sicurezza, o magari di conoscerti più intimamente,
La stretta di mano a due mani è tipica di chi vuole trasmettere molta fiducia o di chi vuole dimostrare un particolare affetto: con due mani il contatto fisico diventa doppio.
Anche l’intensità della forza impressa alla stretta è legato alla personalità.: una stretta salda e decisa è tipica di una personalità dominante, sicura di sé e razionale; se la pressione è eccessiva però è segno di un carattere aggressivo ed esibizionista.
Inoltre, la mano ha una peculiarità: quando suda avviene esclusivamente in conseguenza di uno stress emotivo: se il palmo sia più o meno “bagnato” è un fattore legato alla capacità di gestione dell’ansia e all’essere più o meno a proprio agio e disinvolti nei rapporti umani.
Geoffrey Beattie, responsabile del corso di Scienze Psicologiche all’Università di Manchester (UK) ha sviluppato la formula della perfetta stretta di mano (PH):

(e) è il contatto visivo (1=nessuno; 5=diretto; 5=risposta migliore)
formula(ve) è l’approccio verbale (1=totalmente inappropriato; 5=del tutto appropriato; 5=risposta migliore)
(d) è il sorriso di Duchenne – sorridere con gli occhi e la bocca in modo simmetrico (1=sorriso falso; 5= sorriso di Duchenne; 5=risposta migliore)
(cg) indica la completezza della stretta (1=del tutto incompleta; 5=stretta piena; 5=risposta migliore)
(dr) è la secchezza della mano (1= mano spugnata alla Fantozzi; 5= mano asciutta; 4=risposta migliore)
(s) misura la forza della stretta (1= debole; 5=forte; 3=risposta migliore)
(p) è la posizione della mano: (1=eccessivamente trattenuta verso se stessi; 5= spavaldamente protesa verso l’interlocutore; 3=risposta migliore)
(vi) indica il vigore (1=troppo alto/troppo basso; 5=giusto vigore; 3=risposta migliore)
(t) è la temperatura delle mani (1= troppo calda/fredda; 5= giusta; 3=risposta migliore)
(te) misura la consistenza della mano (1=troppo grande/piccolo; 5= giusta; 3=risposta migliore)
(c) indica il controllo del gesto (1=basso; 5=alto; 3=risposta migliore)
(du) è la durata della stretta (1= breve; 5=lunga; 3=risposta migliore)
«La stretta di mano è uno degli elementi cruciali nei rapporti interpersonali e nella formazione della prima impressione su qualcuno» afferma Beattie.
Ma allora, come è fatta la stretta perfetta?
Le regole sono le stesse per uomini e donne: si offre all’altro la mano destra, con una stretta ferma ma non eccessiva, in un punto che si colloca a metà strada tra noi e chi abbiamo di fronte; il palmo deve essere asciutto e fresco e le mani strette si devono scuotere 3 volte per un tempo non superiore ai due o tre secondi. Ci si deve guardare negli occhi, sorridendo in modo spontaneo e con una forma di saluto consona alla situazione.

Valentina G.

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