CATANZARO: GRANDE PIANO DELLA MOBILITA’ E DELLA SOSTA PER UTILIZZARE AL MEGLIO LA METROPOLITANA

La metropolitana dovrà essere il fulcro di un complesso sistema dei trasporti e della sosta capace di “rivoluzionare” l’intero assetto del Capoluogo. La nuova infrastruttura, che dovrebbe essere completata entro la fine del 2017, dovrà essere messa in interconnessione con i servizi dell’AMC, con la funicolare, con gli impianti ettometrici, con i parcheggi, con le stazioni di Trenitalia di Lido e Germaneto, con il trasporto privato.

Senza questa integrazione e senza una regia unitaria, che non può che appartenere al Comune, appare obiettivamente arduo il raggiungimento dell’obiettivo dei 15mila passeggeri al giorno e degli 8 milioni di biglietti staccati all’anno, condizione indispensabile per garantire la sostenibilità del progetto.

In città, secondo recenti studi, si muovono – tra residenti e pendolari – circa 50mila persone al giorno, la gran parte utilizzando l’automobile. Pertanto, il sistema dovrà essere in grado di intercettare almeno un terzo dell’utenza.

Di questo è fortemente convinto il sindaco Sergio Abramo che a Palazzo De Nobili ha promosso una prima riunione sull’impatto che avrà la metropolitana, a cui hanno partecipato l’assessore Giovanni Merante, il direttore di AMC Luigi Siciliani, il rappresentante dell’équipe di progettisti dell’infrastruttura, ing. Domenico Angotti.

Una lunga discussione che è sfociata in una decisione operativa. Un gruppo di lavoro, coordinato dall’assessore Merante e con la supervisione del sindaco, elaborerà entro l’autunno una prima bozza del piano della nuova mobilità e della sosta che ovviamente sarà sottoposta all’attenzione della Regione e di Ferrovie della Calabria. L’obiettivo è di arrivare ben prima del 2017 con le idee molto chiare sia sul modello gestionale della metropolitana (che dovrà essere moderno e manageriale) sia sulla nuova “filosofia” del trasporto pubblico nel Capoluogo che dovrà incidere sulle abitudini e sui comportamenti dei cittadini e dei pendolari.

Una delle questioni-chiave di cui si è discusso a  Palazzo De Nobili è il ruolo di AMC. Appare evidente che l’azienda dovrà avere il compito di convogliare il maggior numero di utenti possibile alle stazioni della metropolitana, attraverso un sistema di navette e circolari che favoriranno l’interscambio.

Il direttore Siciliani ha fatto un esempio molto calzante, quello dell’area di Lido, dove AMC garantirà un costante ed efficace servizio di collegamento “interno” – da viale Crotone a Giovino, dal porto fino al Corace –  che consentirà a tutti i cittadini di arrivare in pochi minuti alla stazione della “metro”.

Stesso discorso vale per tutte le altre stazioni metropolitane lungo la percorso principale Lido- via Milano: Magna Graecia – Aranceto – Pistoia- Corvo – Santa Maria- Dulcino- Sala – Pratica- piazza Matteotti. AMC avrà bisogno di nuovi bus, più piccoli e maneggevoli, in grado di garantire la puntualità della frequenza.

E’ da ricordare che dalla stazione di Dulcino s’innesterà la cosiddetta “linea C” della metro, interamente di nuova costruzione e lunga quasi 5 chilometri,  con fermate Campus universitario -Policlinico, Cittadella regionale e Stazione Trenitalia di Germaneto.

L’introduzione del biglietto unico integrato – hanno sottolineato il sindaco Abramo e l’assessore Merante – appare fondamentale per il funzionamento di tutto il sistema e soprattutto per incoraggiare l’utenza a scegliere il trasporto pubblico.

Ma molti altri sono stati i problemi affrontati durante la lunga riunione. Tra questi la realizzazione dell’autostazione per evitare l’ingresso nel centro cittadino di oltre 120 bus extra urbani, il futuro della stazione dismessa da Trenitalia a Sala, il recupero del parcheggio del Politeama e il raddoppio di quello del Musofalo.

“Da questa prima analisi – ha commentato Abramo – emerge che la metropolitana rappresenta sicuramente una grande sfida, ma che questa infrastruttura, senza un’adeguata regia e un’accorta gestione, rischia di partire con forti criticità. Abbiamo due anni di tempo, non sono molti, per costruire un nuovo sistema della mobilità degno di una città Capoluogo che sia efficiente e nello stesso tempo sostenibile”.

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