Catania per la legalità parte la lotta contro il bullismo nelle scuole

Il comune di Catania raccoglie attorno a se le forze positive per combattere il bullismo nelle scuole. L’iniziativa, fortemente voluta dal sindaco Enzo Bianco, insieme al Prefetto di Catania Maria Guia Federico, e tradotta in termini concreti dall’assessore Valentina Scialfa, intende realizzare presso alcuni istituti scolastici cittadini un progetto teso a contrastare questo tristissimo fenomeno. Operazione messa in atto di concerto con la Prefettura e l’Ufficio Scolastico Regionale. “Il bullismo è un tema pesante – ha detto il sindaco Bianco nel corso di un incontro che si è tenuto nel plesso di via Velletri, nel popolare quartiere di Picanello -. Un problema che tutti noi componenti del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica abbiamo preso a cuore. Un fenomeno che crescendo diventa poi vera e propria criminalità e che va combattuto con sistemi intelligenti. Proprio come quello ideato dall’amico scrittore Enzo Russo. Un’idea semplice – ha continuato Bianco – che si basa su un concetto ben preciso: noi ci salviamo solo se lo vogliamo. Dobbiamo quindi scatenare gli anticorpi positivi della nostra società. Una reazione che deve scattare prima ancora dell’intervento delle istituzioni. Il bullismo è un fenomeno che deve essere emarginato sin dalle sue prime manifestazioni e che in questo modo si può spegnere. Questa scuola è stata scelta – ha concluso il sindaco di Catania – per iniziativa dell’assessore Scialfa, in un bel quartiere ma che, purtroppo, ha anche qualche problema. Noi siamo qui per risolverli”. Presenti all’incontro di oltre allo scrittore Enzo Russo, le massime autorità cittadine ed i vertici delle Forze dell’ordine, a partire dal presidente del Tribunale di Catania Bruno Di Marco, dal comandante dei Carabinieri Alessandro Casarsa, dal comandante della Guardia di Finanza Roberto Manna, dalla presidente del consiglio comunale Francesca Raciti. L’iniziativa sarà realizzata in via sperimentale in tre scuole secondarie di primo grado (Malerba, Montessori/Mascagni, Pestalozzi) e in tre di secondo grado (Cutelli, Vaccarini e Wojtyla). “L’obiettivo – ha detto il Prefetto Guia Federico – è quello di promuovere la cultura della legalità attraverso un coinvolgimento diretto degli alunni, affidando loro un problema che fino ad non è stato ancora risolto. Il ministero dell’Interno sta promuovendo vari progetti di sensibilizzazione a cui Catania è felice di aderire”. All’interno delle scuole coinvolte verranno create associazioni antibullismo strutturate come la associazioni antiracket. In questo percorso gioca un ruolo importantissimo Enzo Russo che ha fondato Noi e la Sicilia; che «non è la “classica” associazione antiracket ed antiusura. Al centro ci sono i ragazzi, protagonisti del percorso educativo e garanti della legalità, che fanno squadra contro la violenza e il bullismo. Più alunni aderiranno e più saranno allontanati i ragazzi aggressivi. L’adesione ad iniziative del genere è un segno certo che l’atmosfera nell’isola è cambiata, ed era ora che accadesse. Il bullismo, d’altronde, è una forma mafiosa che inizia nelle classi. Un ruolo fondamentale nella riuscita dell’iniziativa lo avranno ovviamente gli insegnanti”. Il progetto è semplice. Negli istituti pilota ogni classe elegge un alunno che diventa “l’onorevole” antibulli e ogni scuola elegge un presidente che ha il compito di coordinare gli onorevoli e preparare ogni tre mesi una relazione sull’andamento del progetto. Ogni scuola ha anche due referenti tra i docenti che raccolgono le segnalazioni e, insieme con i ragazzi, presentano i casi innanzi al Consiglio d’istituto dove vengono stabilite le sanzioni.

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