ASP RAGUSA: LO SCOMPENSO CARDIACO PATOLOGIA DILAGANTE

Con l’avanzare dell’età ed il miglioramento della terapia per la patologia acuta, lo scompenso cardiaco è divenuta una patologia dilagante con un impatto economico e gestionale non indifferente. 

Corso di formazione “Lo scompenso cardiaco cronico”,     ECM – 7 crediti formativi, organizzato dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa, sabato 11 aprile 2015, ore 9.00 – sala convegni Villa Carlotta – via Ungaretti – Ragusa. Direttori del corso i dottori: Antonino Nicosia – Direttore U.O.C. Emodinamica – P.O. “Maria Paternò Arezzo” e Ignazio Pinelli – Direttore U.O.C. Medicina Interna – P.O. “Civile”.

Lo scompenso cardiaco è divenuta una patologia dilagante nelle nostre unità operative, con un impatto economico e gestionale non indifferente; il progressivo aumento dell’età media, da un lato, e il miglioramento della sopravvivenza per infarto miocardico acuto, dall’altro, hanno sempre più aumentato la richiesta assistenziale per questa patologia.

Spesso il riconoscimento precoce dei sintomi, un’adeguata terapia farmacologica e la realizzazione di percorsi ospedale-territorio consentono la riduzione del numero di recidive e ri-ospedalizzazioni, che hanno un impatto non indifferente sulla spesa sanitaria. La Regione Sicilia ha, infatti, pubblicato di recente un decreto con linee guida sulla lettera di dimissione ospedaliera che ha lo scopo di migliorare l’inter-attività con la Medicina di base e del territorio, che sono, o dovrebbero essere, il primo filtro per questi pazienti.

Lo spirito di questo corso è pertanto quello, dopo avere focalizzato la problematica, l’epidemiologia e lo stato dell’arte, quello di aprire un confronto con gli “esperti”, partendo dalla discussione dei casi clinici che per la loro complessità e peculiarità non sono inquadrabili all’interno delle raccomandazioni delle linee guida. Specifiche relazioni “troubleshootings” saranno funzionali a rispondere a interrogativi frequenti, ma di difficile gestione nella pratica clinica quotidiana. 

La relazioni del nefrologo e dell’internista aiuteranno a discutere di una patologia che spesso necessita un reale approccio multidisciplinare e la condivisione di percorsi clinico-assistenziali.

La presenza di rappresentanti dell’Assessorato alla Salute consentirà di conoscere non solo l’epidemiologia e i costi attuali di gestione di questa patologia, ma anche di fare il punto sull’ottimizzazione della lettera di dimissione ospedaliera e l’inter-attività ospedale-territorio.

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