Asma e sport

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’asma bronchiale è una delle patologie più diffuse al mondo. Essa rappresenta una malattia asthma-1147735_1920cronica dei bronchi, nella quale si verifica una costrizione delle vie aeree che dà luogo a mancanza o difficoltà di respiro.
I tipici sintomi sono: respiro sibilante, senso di costrizione toracica, difficoltà respiratoria e tosse.
Talvolta la causa dell’iperattività e dell’infiammazione bronchiale è il risultato dell’interazione fra fattori ambientali e genetici. La componente genetica, infatti, incide per il 30-60% circa. Tuttavia, non sempre è possibile individuare un allergene responsabile della patologia, in questo caso si parla di asma non allergico (intrinseco).
L’asma bronchiale cronica, se non trattata in modo adeguato, può condizionare gravemente la qualità della vita di chi ne è affetto, causando limitazioni dell’attività fisica, disturbi del sonno e assenze dal lavoro o dalla scuola. Nei casi più gravi, le crisi più acute e intense possono mettere a repentaglio la vita.
Nonostante molte cose riguardo l’argomento siano già state chiarite da tempo, talvolta ci si interroga sulla possibile incompatibilità tra soggetto asmatico e pratica sportiva.
Chi ha l’asma spesso è riluttante a fare sport, cioè cerca di limitare la sue attività sia perchè teme i sintomi, sia perchè teme che le condizioni in cui lo sport si svolge possano aggravare la malattia o scatenare una crisi.
La pratica dello sport non migliora il quadro clinico dell’asma, è vero! Ma la pratica sportiva controllata può sfruttare l’effetto broncodilatatore conseguente la liberazione delle catecolamine e risultare quindi favorevole al soggetto asmatico.
Le misure preventive ed il parere medico sono gli elementi fondamentali su cui l’asmatico deve far riferimento.
Ad oggi è stato dimostrato come un’adeguata attività fisica rappresenta uno dei migliori strumenti di prevenzione per asma e allergie. Per contro, allontanarsi dall’attività motoria, come spesso avviene, è assolutamente controproducente per un soggetto asmatico.
Il nostro organismo risponde all’attività motoria attraverso degli aggiustamenti e modificazioni che potenziano l’organismo da un punto di vista organico, metabolico, psichico, immunologico, endocrino e cosi via, traducendo il tutto in un miglioramento della qualità di vita. Pertanto, un attività fisica adattata, quindi specifica e individualizzata per i soggetti asmatici, può addirittura fungere da “terapia”.
Oggi non si può più considerare l’attività motoria un pericolo, piuttosto bisogna attenersi a delle linee guida per evitare che l’attività motoria a scopo preventivo si trasformi in un fattore di rischio della patologia.

 

Giusy Modica
Consulente per la salute con lo sport presso l’Associazione Anas zonale Oreto.
Per informazioni e appuntamenti chiamare al numero 091-336558 dalle ore 9:00 alle ore 13:00.

 

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