Alternanza scuola-lavoro Liceo E. Fermi di Bari con ANAS e Quotidiano Sociale: gli alunni si approcciano al mondo del giornalismo

quotidiano-sociale-alternanza-scuola-lavoroL’Associazione Nazionale di Azione Sociale ANAS, in collaborazione con il Quotidiano Sociale, sta svolgendo, presso il Liceo Scientifico Enrico Fermi di Bari, l’alternanza scuola-lavoro incentrata sui temi del giornalismo. Gli alunni, difatti, hanno avuto l’opportunità di conoscere giornalisti esperti che hanno tramandato loro le lozioni di base del giornalismo mediante incontri e, di converso, gli alunni si sono cimentati in alcuni elaborati giornalistici.

Di seguito gli articoli migliori:

Un’esperienza rivelatrice

Oggi l’utilità dell’alternanza  scuola-lavoro è divenuta una questione di primaria importanza per il futuro dei giovani. L’immaginario collettivo studentesco è  diviso in due scuole di pensiero: la prima manifesta periodicamente per l’abolizione del DL 107/2015, l‘altra per la riqualificazione dello stesso. La sede A.N.A.S. di Bari offre l’opportunità ad una classe del Liceo Fermi di Bari di effettuare un percorso di alternanza incentrato sul giornalismo sociale. Nelle prime due lezioni gli studenti  hanno collaborato con due esperti in ambito giornalistico e radiofonico, sotto la guida dei quali hanno steso i loro primi elaborati. La partecipazione al corso, anche se imposta alla classe, si sta rivelando utile per testare l’efficacia dell’alternanza di gruppo; negli anni scolastici 2015/16 e 2016/17 la scelta individuale del percorso da parte dello studente si è rivelata vera causa scatenante di numerosi disagi all’interno del sistema scolastico.

Gli studenti sono interessati a questo progetto, nonostante quest’ultimo non sia prettamente inerente al loro indirizzo di studi. Con grande sorpresa alcuni di loro hanno

rivalutato e scoperto la propria propensione a questa professione, grazie alle sollecitazioni fornite dai succitati esperti. Stimolante è stato il colloquio tenuto dal giornalista di una testata Monopolitana nel corso del primo incontro: egli ha fornito le basi necessarie e i trucchi per essere un giornalista valido e competente. La seconda tappa di questo percorso è stata guidata dalla direttrice dell’emittente radiofonica RadioPuglia; la quale ha coinvolto gli studenti nella realizzazione di uno spot pubblicitario riguardante l’A.N.A.S. e di un radiogiornale. Di primaria importanza è stata la presenza del direttore della sede regionale e dell’organizzatrice del progetto, che hanno seguito e assistito gli studenti. Il programma prevede lezioni pratiche e un incontro con un giornalista di una testata nazionale con conseguente esperienza di reportage presso il centro diurno.

Autori del l’editoriale: Danilo Di Caterino, Claudio Fanelli, Niccolò Ferrara, Alessandro Loiacono,  Daniele Hoxha e Mattia Sassi.

Un primo sguardo verso il futuro

L’ingresso nel mondo del lavoro è un evento relativamente vicino per uno studente e avere un primo approccio per capire le dinamiche – anche cogliendone solo le sfumature – è sicuramente importante.

L’opinione degli studenti italiani a tale riguardo è discorde: per alcuni l’alternanza può essere sinonimo di sfruttamento, poiché spesso sono portati a svolgere compiti fuorvianti rispetto al proprio percorso di studi; per altri, invece, è un’esperienza utile per comprendere tutte le variabili da fronteggiare nel percorso lavorativo.

Il liceo scientifico “Enrico Fermi” di Bari ha voluto proporre ai suoi studenti un progetto collettivo di alternanza scuola-lavoro, innovativo e fuori dagli schemi, in collaborazione con l’associazione A.N.A.S locale, finalizzato ad avvicinarli al campo giornalistico. I ragazzi coinvolti nel progetto hanno di recente incontrato diverse figure professionali attive in questo ambito  e fatto conoscenza dei vari volti del giornalismo. Nel loro primo incontro, essi hanno assistito alla presentazione del progetto, ascoltato l’esperienza di un giornalista professionista, operante in una testata monopolitano, che ha raccontato la propria formazione scolastica, il proprio percorso lavorativo, le competenze acquisite e tutte le vicissitudini di questo mestiere. Numerose sono le clausole che questa figura deve osservare prima della pubblicazione di un articolo, prima fra tutte l’onestà intellettuale – il racconto della verità, che può avvenire solo con l’imprescindibile verifica delle proprie fonti – oltre al rispetto di numerosi vincoli legali. Il giorno seguente, con l’incontro della direttrice di Radio Puglia, gli studenti hanno invece  potuto scoprire ciò che sta dietro un’emittente radiofonica immedesimandosi nel ruolo di uno speaker: hanno poi confezionato uno spot pubblicitario e registrato un radiogiornale di 2 minuti.

Con tale esperienza, i ragazzi coinvolti hanno avuto certamente un’interessante  occasione per potersi affacciare al mondo lavorativo secondo una nuova ottica; rimane tuttavia il dubbio: quanti studenti hanno la fortuna di fruire di un adeguato corso di alternanza scuola-lavoro?

Lavoro realizzato da D’Alba Daniele, De Gregorio Fabio, Partipilo Giuseppe e Yu Luoxi Massimo. Liceo scientifico statale “Enrico Fermi” (BA), classe 3H.

ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: UN’ESPERIENZA INUTILE O UN’OPPORTUNITÀ?

Per i ragazzi del triennio della scuola italiana l’alternanza scuola-lavoro é un’occasione per proiettarsi verso un futuro lavorativo; in alcuni casi, però, questa  si rivela un’esperienza che lascia il tempo che trova. Ogni studente ha progetti di vita diversificati e può  risultare controproducente imporre la stessa scelta agli individui di una scolaresca. Ad ogni modo esso permette ai ragazzi di entrare nel mondo del lavoro e riconoscere la flessibilità del mercato, nelle sue offerte più variegate. Per poter realizzare questo obiettivo sono utili e necessari incontri con persone esperte del settore che possano trasmettere direttamente ai liceali le loro esperienze personali. L’associazione A.N.A.S. offre al liceo scientifico Enrico Fermi di Bari la possibilità di effettuare un progetto di alternanza che comprende incontri con giornalisti di ogni ambito. Il primo si è svolto con un giornalista pubblicista di una testata locale monopolitana, il quale ha raccontato ai ragazzi il suo percorso lavorativo, dando informazioni utili e consigli sul mondo del giornalismo: ha spiegato come impostare un articolo, con consegne specifiche a tempo. Il secondo colloquio si è tenuto con la direttrice di Radio Puglia, che ha fornito ai liceali i rudimenti del giornalismo radiofonico; i ragazzi si sono poi cimentati nella produzione di uno spot pubblicitario e di un radio-giornale, registrando l’elaborato con il cellulare. Queste esperienze hanno evidenziato alcuni aspetti del giornalismo a loro sconosciuti, quali l’inderogabile onestà intellettuale del giornalista, la verifica incrociata delle fonti e la necessità di una rete di informatori attendibili. Il percorso risulta utile, perché fornisce agli studenti gli strumenti utili  a comprendere l’ambito lavorativo giornalistico e a riflettere sulla possibilità di intraprendere questa strada in un prossimo futuro.

Scritto da Roberta Cappiello, Claudia Grimaldi, Elena Sofia Manzari e Alessio Pontrelli.  Classe 3H

L’Illusione del mondo virtuale

Attualmente gran parte della vita di un individuo si svolge sui social network, ormai diffusi tra quasi tutte le generazioni.
Ma ciò che ne consegue si può definire reale?
Attraverso un monitor chiunque può fingersi un altro con l’utilizzo di foto false e nomi fittizi, addescando utenti ingenui ed inesperti; ancora oggi si verificano diversi episodi di furti d’identità, violenza psicologica e truffe finanziarie. Tra i fenomeni più diffusi vi è il cyber bullismo, dilagato pericolosamente fra gli adolescenti con conseguenze tragiche. Non indifferente è l’illusione che il mondo di internet mette a disposizione dei giovani desiderosi di  raggiungere standard di popolarità altissimi; questi ultimi possono essere conseguiti, tramite l’emulazione di personaggi già celebri ed affermati, oppure con il ricorso ad atteggiamenti clowneschi volti a danneggiare la propria immagine. Indipendentemente dalla notorietà, usare piattaforme in rete conduce a due strade: la prima è la violazione eccessiva della propria privacy, mentre la seconda l’ostentazione di un tenore di vita falso, che riesca a condizionare l’immaginario collettivo degli altri.
I social però, non costituiscono solo un pericolo, perché sono  un vero e proprio mezzo di comunicazione che, usato correttamente, può rivelarsi assai utile: molte agenzie lavorative contattano in rete i propri  potenziali dipendenti e se ne servono anche per farsi pubblicità.
Grazie a queste applicazioni è possibile estendere il proprio raggio di conoscenze sia nel Paese di provenienza sia all’estero, apprendere nuove lingue, conoscere tradizioni appartenenti a culture “altre”. È da sottolineare che al di là della falsità trasmessa sul web alcune persone vi ritrovano un  modo per esprimere la propria personalità.
Dunque esistono due facce della stessa medaglia, ma è indispensabile rendersi conto che il mondo virtuale non potrà mai sostituire la concretezza del reale.
Si spera in futuro che questa fondamentale differenza resti marcata.

Chiara Cazzolla
Fabiana Dentamaro
Francesco Lucarelli
Alessia Pascazio
Sabrina Romanazzi

La ricetta per una Buona Scuola

L’Alternanza Scuola Lavoro, prevista dal decreto legge n. 107 del 2015, è la finestra che permette agli studenti italiani di affacciarsi sul mondo dei lavorativo. C’é da chiedersi se questa esperienza sia sempre efficiente: talvolta le attività proposte e le strutture designate si rivelano inadeguate ai diversi indirizzi scolastici, poiché non compatibili con i programmi svolti dai ragazzi. In alcuni casi, poi, l’aspetto formativo del percorso viene sacrificato a quello lavorativo, perché è gli alunni non apprendono nulla di costruttivo per il loro futuro. Va anche considerata l’impossibilità di scegliere un’alternanza affine alle proprie ambizioni.
Nonostante ciò non bisogna generalizzare: alcune iniziative sono state in grado di concretare gli obiettivi prefissati; tra queste é inclusa l’offerta formativa proposta dall’ A.N.A.S. alla classe 3H del Liceo scientifico Enrico Fermi di Bari.
Gli studenti possono fruire della presenza di esperti assai qualificati nella sede messa a disposizione dal Presidente regionale dell’associazione. La funzione sociale di quest’ultima, a favore di coloro che sono in difficoltà, viene descritta dalla presidente della sede periferica di Monopoli, ed è strettamente collegata alla parte finale del progetto, quando gli alunni si recheranno in un centro diurno cittadino ed intervisteranno gli anziani in un’azione di promozione sociale e di volontariato. Utile ed intrigante è risultata l’esperienza diretta con due esperti del settore, i quali hanno illustrato le principali tecniche giornalistiche: un giornalista pubblicista di una testata locale di Monopoli ha condiviso con i ragazzi le proprie esperienze personali e lavorative, e ha consentito alla classe di immedesimarsi nel ruolo per scrivere un articolo di cronaca; analogamente la direttrice di Radio Puglia ha insegnato a confezionare uno spot pubblicitario a tempo di estrema efficacia. Risultato? Tutti i 26 ragazzi hanno appreso quanto sia più complesso raggiungere il cuore del pubblico mediante un messaggio radiofonico. L’alternanza degli studenti della 3H non rispetta solo le modalità standard, ma li arricchisce di valori fondamentali in ambito lavorativo, quali la deontologia e l’etica professionale. E questa la vera ricetta per una Buona Scuola!Chiara Cazzolla
Fabiana Dentamaro
Giorgia Giannelli
Alessia Pascazio
Sabrina Romanazzi

NON TUTTI I MALI VENGONO PER NUOCERE

L’Italia è in subbuglio: le manifestazioni continuano ad affollare le piazze cittadine, -gli studenti imperterriti inseguono ostinatamente il proprio ideale di alternanza scuola – lavoro, che è ormai il principale oggetto di discussione nelle istituzioni studentesche. Con l’ampliamento della riforma della Buona Scuola, indetta da Matteo Renzi, lo Stato ha imposto a tutti i liceali dal terzo anno un percorso di confronto diretto con il mondo del lavoro, che si sarebbe dovuto rivelare un’ottima opportunità: aspettative penosamente deluse da un progetto poi risultato essere,  per la massima parte degli istituti scolastici italiani, un’occasione di mero sfruttamento.

Fortunatamente non tutti i mali vengono per nuocere: molti studenti hanno avuto la possibilità di apprendere le nozioni effettivamente necessarie, per diventare in futuro buoni lavoratori, operanti nel rispetto del prossimo, collaborandovi.

La classe 3H del Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Bari può  vantare una collaborazione  con giornalisti esperti, abili nell’ approcciarsi alle nuove generazioni, interessati a insegnare loro il mestiere del giornalista. Ciò è reso possibile grazie a un’associazione fondata sull’attivismo e sul volontariato, preposta al coordinamento sinergico di varie cooperazioni tra enti sociali: l’ANAS.

Essenziali sono stati i primi incontri, attraverso i quali gli studenti hanno potuto apprendere i segreti che contraddistinguono un buon giornalista: primo fra tutti  la determinazione nel perseguimento del proprio obiettivo professionale e nel reperimento di fonti attendibili e di vario genere; l’etica professionale, il codice deontologico a cui esso deve ispirarsi  e per il quale ogni giornalista spesso ”rischia penalmente” e socialmente.

La direttrice di Radio Puglia durante la sua conferenza si è soffermata sull’incisività di cui necessita un articolo di giornale, essenziale per una WebTv o per uno spot pubblicitario. Si spera che questo progetto al suo compimento sia riuscito a inculcare qualcosa di nuovo nelle menti dei nostri ragazzi i quali, chissà, un giorno saranno giornalisti affermati.

Bianca Ambrosio, Maria Maddalena Cafagna, Alessandro Loiacono, Francesco Lucarelli, Cristian Rossini 3H

INTERNET ADDICTION

In molti scelgono di rifugiarsi nell’accogliente mondo di Internet, per sottrarsi ai rapporti reali con il mondo circostante; alla base di tale comportamento spesso si cela un conflitto interiore nel singolo, che provoca la totale virtualizzazione della realtà ormai completamente “relativa”.

Lo straniamento attraverso un mondo irreale sta lentamente diventando una tendenza soprattutto tra gli adolescenti i quali, più di tutti, sono soggetti a pressioni psicologiche e più vulnerabili a influenze sociali, nonché virtuali. Rilevante è il caso di molti ragazzi tra i 15 e i 25 anni, divenuti soggetti patologici, a causa di una recente “moda” giapponese chiamata Hikikimori, termine nipponico utilizzato per riferirsi a coloro che hanno scelto di ignorare ogni forma di relazione sociale e si abbandonano a una vita all’insegna di Internet, rinchiudendosi fisicamente e mentalmente nella propria camera da letto. Secondo alcune stime sarebbero 100.000 i casi accertati in Italia, con una statistica ancora più allarmante che ipotizza una diffusione pari a un milione di casi.

Complici delle patologie causate da Internet sono i molteplici progressi tecnologici ormai presenti negli strumenti di ogni gamer che si rispetti e che rendono i nuovi videogiochi sempre più realistici, in modo da permettere la totale immedesimazione dei giocatori nei personaggi fantastici: ciò compromette la psiche degli stessi, i quali subiscono una variazione a livello neurologico, pari a quella arrecata dall’utilizzo di sostante stupefacenti, per cui l’individuo ha un impellente bisogno di aumentare le ore di gioco,  affinché provi degli effetti positivi su di sé.

Ormai riconosciuto come vero e proprio disagio psicologico, lo shopping compulsivo è un fenomeno che colpisce principalmente le donne e gli uomini fra i 30 e i 50 anni, i quali sentono un forte bisogno di “premiarsi” per la vita che conducono. Spesso un vuoto affettivo viene colmato attraverso l’acquisto di prodotti solitamente inutili, i quali illudono la psiche del soggetto e ne alleggeriscono la coscienza.

Non tutti conoscono i “porn addicted”, individui desensibilizzati e bisognosi di stimoli erotici più forti del normale per eccitarsi davvero; la persona sente dolorosamente la mancanza di eccitazione e se la provoca tramite la visione di materiale pornografico online. La tipica sensazione di piacere lascia, però il posto alla vergogna e al senso di colpa, i quali causano una sensazione di vuoto nel porno-dipendente che si propone di interrompere le pratiche sessuali, senza esserne in grado.

Per chiudere  il circuito vizioso degli internet addicted è fondamentale il coinvolgimento sociale e la partecipazione ad attività di gruppo alternative, vere soluzioni alla noia e alla  solitudine, fattori comuni e scatenanti di ogni sorta di dipendenza.

Bianca Ambrosio, Maria Maddalena Cafagna, Giuseppe Partipilo

3H Liceo Scientifico “Enrico Fermi”

Print Friendly, PDF & Email

Related posts