A.N.A.S. dalla parte dei produttori italiani contro l’embargo russo

L’associazione ha deliberato di inviare una nota al Presidente del Consiglio affinché faccia pressione agli altri governi dell’Unione Europea di diminuire o eliminare le sanzioni nei confronti della Russia, affinputinché la stessa ritiri l’embargo sull’agroalimentare (in particolare carne, frutta e verdura, latte e formaggi), appena prorogato di un altro anno.
Essendo la Russia un paese fortemente “importatore”, tale provvedimento sta infatti danneggiando l’Italia più che la Russia stessa. Infatti in un periodo di crisi, come quello che stiamo vivendo, mercati attivi e ricchi come quello russo, da sempre interessato al made in Italy, sono quasi vitali per i produttori italiani messi in ginocchio dalla forte pressione fiscale.
Secondo la Coldiretti per effetto dell’embargo, scattato il 6 agosto 2014, “Le esportazioni agroalimentari dell’Italia sono praticamente dimezzate (-51,1%) nel primo trimestre del 2015 ma sono del tutto azzerate per l’ortofrutta, i formaggi e la carne e derivati”. La mancata esportazione sul mercato russo provoca, di conseguenza, una situazione di eccesso di offerta sul mercato europeo di parecchi prodotti alimentari con derivanti forti ricadute negative sui prezzi riconosciuti agli agricoltori.
Ma esiste anche un altro danno che potrebbe avere conseguenze a lunga durata: infatti, per sopperire alla mancanza dei prodotti italiani, in Russia sta velocemente proliferando la produzione locale di prodotti del made in Italy taroccati. Come denuncia Coldiretti “la produzione casearia russa di formaggio nei primi quattro mesi del 2015 ha registrato infatti un sorprendente aumento del 30 per cento e riguarda anche imitazioni di mozzarella, robiola o parmesan”.
Anche se alcuni prodotti alimentari, come il vino, e non sono stati fin’ora scongiurati dall’embargo (secondo alcune indiscrezioni la proroga dell’embargo potrebbe colpire anche le esportazioni di fiori, dolciumi, conserve di pesce e prodotti caseari di origine vegetale), hanno comunque risentito di un calo degli scambi commerciali a causa delle tensioni politiche.

 

Maria Valentina Pasta

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