La disabilità e lo sport

“La pratica dell’educazione fisica e dello sport è un diritto fondamentale per tutti. Ogni essere umano ha il diritto di accedere all’educazione fisica e allo BT Paralympic World Cup - Day Foursport, che sono indispensabili allo sviluppo della sua personalità” (dalla Carta Internazionale per l’educazione e lo Sport,art.1,UNESCO 22/11/1979).
Lo sport è un’attività umana che si fonda su valori sociali, educativi e culturali. È determinante nell’inserimento, nell’accettazione delle differenze e nell’osservazione delle regole, per questo deve essere accessibile a tutti, nel rispetto delle aspirazioni e delle capacità di ciascuno e nella diversità.
La possibilità di svolgere esercizi ginnici adattati alla tipologia dell’handicap non potrà, inoltre, che giovare alle potenzialità fisiche e motorie dei soggetti.
Il miglioramento delle funzioni dei vari sistemi e apparati che si ottiene con l’allenamento, cioè con la pratica razionale e ripetuta di determinati movimenti, può avvenire anche nelle persone disabili.
La programmazione dell’attività fisica deve essere attenta e precisa e deve tener conto soprattutto del tipo di handicap e dei suoi effetti sul fisico.
Il ruolo dello sport nella vita del disabile, dunque, risulta fondamentale in termini di recupero o mantenimento dell’efficienza motoria e fisiologica, in termini di integrazione sociale (nel caso degli sport di squadra, consente al disabile di condividere il sacrificio nell’allenamento con i propri compagni, sentirsi utile e parte fondamentale di un gruppo), in term2012 London Paralympics - Day 7 - Athleticsini di autostima (attraverso lo sport il disabile prende coscienza delle proprie potenzialità e sfida gli avversari agonistici, ma soprattutto sfida se stesso nel tentativo di superare sempre i propri limiti).
Lo sport per la persona disabile è l’esaltazione delle sue, seppur residue, capacità e di ciò che sa fare, in un mondo che sempre gli ricorda ciò che non è in grado di essere e ciò che gli manca.
L’educazione motoria tuttora, erroneamente, viene maggiormente intesa come il mezzo per un benessere esclusivamente fisico, ma in verità con questo non si ottimizzano soltanto le capacità motorie. È importante rilevare, infatti, che in persone con disabilità di tipo mentale, è possibile favorire attraverso l’attività motoria (specie il nuoto o l’equitazione) lo sviluppo delle capacità logiche ed intellettive. Ciò addirittura diventa un importante strumento educativo per il suo processo evolutivo, e oltre a favorire lo sviluppo cognitivo, diviene motivo di emancipazione e accrescimento.
L’attività motoria diventa strumento educativo e rieducativo di grande efficacia soprattutto se non perde l’aspetto ludico.
Di seguito un elenco degli sport maggiormente praticati dai disabili:
– Atletica per disabili
– Baseball per disabili
– Basket in carrozzina (la pallacanestro in carrozzina rappresenta la massima espressione del recupero fisico di un portatore di handicap perché consente al giocatore di esprimersi in azioni spettacolari di gioco veloci e fantasiose, identiche a quelle che si possono ammirare nella pallacanestro giocata da normodotati.)
– Canoa per disabili
– Nuoto per disabili
– Scherma in carrozzina
– Tennis per non vedenti
– Tennis in carrozzina
– Equitazione
– Tennis da tavolo per disabili

 

Giusy Modica
Consulente per la salute con lo sport presso l’Associazione Anas zonale Oreto.
Per informazioni e appuntamenti chiamare al numero 091-336558 dalle ore 9:00 alle ore 13:00.

 

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